BRICOPORTALE
August 4, 2020
Rimuovere ruggine dalla barca accuratamente può fare la differenza in merito alla manutenzione ordinaria del nostro mezzo da diporto. La ruggine è il pericolo numero uno delle strutture metalliche, dei meccanismi e di ogni manufatto di ferro o acciaio della barca e aggredisce anche il metallo posto al chiuso a causa dell’umidità e della salsedine presente nell’aria, mentre l’usura meccanica interessa praticamente ogni sistema dal semplice cardine all’ingranaggio di un meccanismo complesso. La ruggine rappresenta un grande pericolo per la struttura della barca in quanto gli elementi portanti ed essenziali dell’imbarcazione sono spesso in acciaio: l’indebolimento di questi conduce a un grave degrado di tutto l’insieme. Inoltre la ruggine provoca macchie e strisce di ossido sullo scafo e su tutte le parti vicine all’elemento ossidato. Combattere la ruggine è quindi prioritario per mantenere il proprio natante in buone condizioni. Le attività principali sono la protezione del metallo con appositi composti applicati con una certa periodicità, la lubrificazione e il rivestimento di parti metalliche con materiali di vario tipo. Si possono distinguere due famiglie di interventi:
Per evitare e ritardare al massimo l’iniziale formazione di ossido sul metallo abbiamo un’arma efficace e di facilissimo impiego: il WD-40 Multifunzione che protegge il metallo da ruggine e corrosione, penetra e lubrifica nelle parti bloccate, elimina e protegge dall’umidità qualsiasi superficie. Il Multifunzione va spruzzato sulle parti da proteggere sia con il getto ampio sia con l’erogatore a tubetto che permette di depositare il prodotto esattamente nel punto voluto. Una versione particolare del Multifunzione è il WD-40 Doppia Posizione la cui valvola a 360° consente l’erogazione del prodotto in tutte le posizioni anche con valvola capovolta, rendendolo versatile per svolgere qualsiasi lavoro, anche in spazi difficili come quelli delle tiranterie del timone e di altri organi situati in vani molto angusti.
Questi interventi per rimuovere ruggine dalla barca, vanno ripetuti alcune volte all’anno, per garantire una protezione efficace e duratura. In particolare vanno effettuati al termine della stagione estiva, durante il rimessaggio invernale, in modo da evitare che le intemperie e l’umidità della cattiva stagione aggiungano ulteriore danno a quello provocato dalla salsedine. La tecnica più efficace consiste nello stilare un lista delle parti da trattare e seguirla periodicamente.
Ogni parte metallica che si intende trattare va preventivamente lavata con acqua dolce e quini asciugata perfettamente. Quindi si spruzza il prodotto su tutta la superficie e, in particolare, sui punti di ancoraggio con altre strutture della barca. Con uno straccio in microfibra si stende il prodotto su tutta la struttura insistendo nelle zone in cui fossero presenti delle opacizzazioni o delle velature, indizio certo di un primo attacco dell’ossido sul metallo.
Se il metallo da trattare (che non sia acciaio inox) presenta una visibile patina di ruggine, si agisce con i mezzi adeguati: spazzole a mano rotanti, desossidanti chimici, carte e tele smeriglio, fino ad asportare la più piccola traccia di ruggine, raggiungendo il metallo vivo. Quando questo è ben pulito si può passare all’applicazione dell’antiruggine: tra i più comuni vi è il classico “minio rosso” (a base di ossido di piombo) che viene prodotto con solvente sintetico o con solvente oleoso. L’applicazione si effettua a pennello (ma anche con la pistola a spruzzo), con passate lente in modo che il liquido venga applicato per bene senza lasciare spazi vuoti.
Il metallo che va rifinito con pitture alla nitro vanno preventivamente trattati con il cosiddetto “antiruggine” che dà lo stesso risultato del minio ma asciuga molto più rapidamente, avendo come solvente, il nitro.
Quando la ruggine ha aggredito il metallo da tempo e lo sta danneggiando, bisogna intervenire con sistemi radicali, impiegando i moderni sistemi di difesa che trasformano la ruggine in un composto protettivo. Attualmente sono in commercio particolari sostanze chimiche che vengono denominate “convertitori di ruggine”. Esse, a contatto con la ruggine la “convertono” in un nuovo composto di tipo plastico che crea sulla superficie del metallo una pellicola difficilmente ossidabile e notevolmente protettiva. La protezione è talmente potente che un pezzo di ferro leggermente arrugginito, trattato con un convertitore e poi dipinto, resiste all’ulteriore arrugginimento di più di un ferro nuovo difeso da un normale antiruggine e pitturato. Tutte queste protezioni (minio, antiruggine grigio, convertitore) vanno rifinite con doppia mano di pittura protettiva finale. Queste parti, così ricondizionate, verranno poi trattate periodicamente con WD-40 Multifunzione.
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