BRICOPORTALE
August 25, 2020
Prima di capire come rimuovere una vite rotta è importante dire che una vite può resistere alla svitatura per diversi motivi, i più comuni dei quali sono l’arrugginimento della filettatura che aumenta notevolmente l’attrito, oppure la coppia di serraggio elevata che ha deformato il filetto. Durante i tentativi di svitatura possono avvenire altri inconvenienti, come la deformazione dell’intaglio della testa che impedisce al cacciavite di fare presa, oppure la rottura del gambo filettato che resta inserito nel materiale mentre la testa salta via. Le situazioni sono diverse ed ognuna va affrontata in modo adeguato per arrivare a un risultato positivo. Bisogna innanzitutto fare una distinzione tra viti da ferro, inserite nel metallo o viti da legno, inserite nel legno o in altri materiale della medesima consistenza. Alcune delle azioni da intraprendere sono uguali su ferro o legno, altre sono diverse.
Cacciavite battente
Martello
Estrattore conico
Trapano
Torcia a gas
Saldatrice
Chiave esagonale ad anello
Lama per ferro
La prima azione da compiere, spessissimo risolutiva, consiste nello spruzzare sulla testa della vite del WD-40 Specialist Super Sbloccante azione rapida che penetra rapidamente lungo la filettatura e libera i pezzi con notevole efficacia. Lo si lascia agire e penetrare per qualche minuto, prima di intervenire con il cacciavite. L’azione di svitamento deve essere esercitata con forza ma molto lentamente, in quanto è facile danneggiare l’intaglio, che non può più essere utilizzato. Quindi in questa fase non conviene utilizzare un avvitatore elettrico o a batteria, ma agire manualmente fino ad aver mosso la testa della vite.
Se non si riesce a togliere la vite, non conviene insistere perché si rovinerebbe l’intaglio. In tale situazione si può provare con un “cacciavite battente”. Si tratta di un robusto “punzone” che presenta nella parte anteriore, un portabit in cui possono essere collocati bit a lama o a croce da inserire nell’intaglio sulla testa della vite. Si inserisce la punta sull’intaglio della testa e si batte l’attrezzo con un martello. Il colpo fa ruotare di poco la punta, ma con un grande momento torcente. L’attrezzo presenta (in genere) anche una ghiera che permette di impostare la rotazione della punta, ad ogni colpo, debba essere destrorsa o sinistrorsa. Infatti questo attrezzo si può usare anche per assestare l’ultima forte stretta a componenti che vanno fortemente e serrati.
Nel caso in cui la vite non si riesca a estrarre, si può agire con l’estrattore conico che serve anche se i tentativi di svitatura hanno deformato l’intaglio della testa della vite. Si tratta di un bit speciale che presenta alle estremità due tipi di punte diverse: una è una piccola punta perforante, l’altra è un cono filettato in senso opposto alla normale filettatura. Dapprima si agisce con la punta perforante forando la testa della vite al centro. Poi si agisce con il cono filettato agendo in senso della svitatura. Il cono penetra nel foro della testa e, proseguendo nell’azione, trascina in svitatura tutto il gambo filettato.
In molti casi risulta utile riscaldare il pezzo con una torcia a gas, facendo attenzione a non danneggiare ciò che vi è intorno. Si realizzano alcuni cicli di riscaldamento e raffreddamento (durante i quali si colpisce leggermente la testa della vite con un martello) che provocano dilatazioni e ritiri del metallo. Questi micro movimenti sono spesso in grado di liberare la filettatura. A metallo freddo si applica il WD-40 Specialist Super Sbloccante e si agisce con il cacciavite o l’avvitatore come prima indicato.
Se la vite resiste ancora si può agire come segue. Si posiziona un dado sulla testa della vite il cui foro sia un poco più piccolo della testa stessa. Poi si agisce con la saldatrice lavorando al centro del dado saldando quest’ultimo alla testa della vite rendendolo solidale a tutto il corpo della vite. Poi con una chiave si agisce sul dado effettuando la svitatura. Invece di utilizzare la classica chiave a forchetta (la cosiddetta chiave “inglese”) conviene utilizzare una chiave esagonale ad anello in quanto questa esercita la forza torcente su tutte le facce del dado anziché su due, e quindi trasmette una maggiore coppia che facilita lo svitamento.
Capita che l’azione di svitatura abbia come risultato quello di spezzare la testa. In questo caso il gambo rimane inserito nel materiale e per rimuovere una vite rotta occorre procedere in questi modi:
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